Raf Simons, subculture sartoriali.
Pur essendo uno dei re indiscussi della moda maschile, Raf Simons, non ha mai seguito un corso di moda, studiando invece disegno industriale in Belgio. Mentre seguiva gli studi, svolge uno stage presso l'atelier di Anversa di Walter Van Beirendonck, che gli chiede di realizzare alcuni oggetti per presentare la sua collezione a Parigi. Durante il viaggio, Raf Simons ebbe l'occasione di assistere alla sua prima sfilata: quella di un giovanissimo Martin Margiela alla sua terza collezione. L’impatto per Raf Simons è devastante, e solo in quel momento comprende il significato che la moda può assumere: libera, creativa, anti convenzionale e al di fuori di qualsiasi schema prestabilito.
Incoraggiato da Linda Loppa, al momento capo del dipartimento di moda presso l'Accademia Reale di Anversa e ora direttore della prestigiosa scuola di moda italiana Polimoda, Simons è diventa un designer di abbigliamento maschile autodidatta e lancia la sua etichetta Raf Simons nel 1995.
La sua prima collezione, AI 95 è indossata due modelli presi dalla strada e rappresentata in un video e da subito emergono le linee guida che caratterizzeranno tutti i lavori a venire, sia quelli sotto il suo nome che le collaborazioni che realizzerà con le grandi maison.
L'AI 97 è stata invece, la stagione con cui inaugura la sua prima sfilata a Parigi, con look da studenti universitari americani e scolari inglesi con un sottofondo di New Wave e Punk.
Subculture contemporanee e sartorialità del passato sono i due elementi solo apparentemente in contrasto da cui Raf Simons attinge per le sue creazioni, fondendo lo spirito ribelle della gioventù con la precisione dei tagli e delle linee. Arte e scrittura sono i bacini culturali che lo ispirano. Proporzioni moderne, una costante ricerca di tessuti all’avanguardia, e soprattutto il connubio tra la purezza della costruzione dei capi e la sperimentazione di nuove linee che rappresentino il corpo dell’uomo contemporaneo e che proiettino sui vestiti la sua psiche.
Ben presto la cultura giovanile costituisce l'estetica di Raf Simons, come la collezione PE 00 ispirata sia agli studenti Mensa che ad sottocultura musicale chiamata Gabba. Ma è la musica che da sempre forma una parte integrante delle collezioni di Raf Simons, in cui compaiono riferimenti a figure musicali come Richey Edwards dei Manic Street Preachers o Ian Curtis dei Joy Division, mentre per la sua collezione AI 98, sceglie come modelli i membri della band elettronica tedesca Kraftwerk.
Dopo la collezione AI 00, Raf Simons chiude la sua azienda per prendere un anno sabbatico e a seguito di un nuovo accordo con il produttore belga, Gysemans, riavvia l'azienda con uno stile tutto nuovo per l'AI 01. Durante questo periodo, il successo di Raf Simons raggiunge liveli internazionali, soprattutto con la collezione PE 02 diventata uno delle più influenti con capi stratificati ed incappucciati per rappresentare un immagine sinistra della guerriglia urbana.
L'estetica del marchio Raf Simons cambia di nuovo dal 2005, quando i codici della cultura giovanile che lo ossessionava in passato, sono stati trasformati in abiti sia nello stile che nella forma. Nel giugno del 2005, viene lanciato Raf by Raf Simons, venduto poi a prezzo molto più basso della principale linea.
Nel 2008, Raf Simons apre due negozi di punta a Tokyo e Osaka, in Giappone, in collaborazione con gli artisti Sterling Ruby e Roger Hiorns e la collezione AI 09 vede realizzata la sua prima campagna pubblicitaria, fotografata da Willy Vanderperre. Nel 2011, Raf by Raf Simons viene sostituito da Raf Simons 1995, una linea che incorpora anche elementi delle prime collezioni Raf Simons e comprende anche articoli per la casa. Il designer e direttore creativo, nel 2022 ha annunciato la chiusura del brand che porta il suo nome.